Natale all’improvviso è la nuova commedia natalizia corale di Jessie Nelson, che vede tra i suoi numerosi interpreti John Goodman, Diane Keaton, Alan Arkin, Olivia Wilde, Amanda Seyfried, Marisa Tomei ed Ed Elmes. Un cast d’eccezione per un film che di natalizio ha solo la colonna sonora e gli addobbi. Se vi aspettate infatti una storia tutta da ridere, piena di battute e momenti esilaranti, vi sbagliate di grosso. Nonostante la trama lasci pensare che si tratti di una pellicola divertente e stravagante, il risultato dice tutt’altra cosa.

La storia racconta di due coniugi – Charlotte e Sam Cooper – che decidono di separarsi. Lei vorrebbe passare un ultimo cenone di Natale memorabile e rivelare la notizia solo dopo i festeggiamenti, mentre lui pensa sia più giusto annunciare subito la loro situazione per una questione di correttezza. Chi avrà la meglio? A rendere più difficile il tutto sarà la figlia Eleonor, una scrittrice senza lavoro e tradita dal suo uomo, che – pur di non deludere i suoi genitori – decide di ‘ingaggiare’ il soldato Joe come finto fidanzato. Un altro personaggio importante è Hank, interpretato dall’attore che ha vestito i panni di Stu nella trilogia di Una notte da leoni. Quest’ultimo è un uomo single, con tre figli, che ha perso il lavoro e – nonostante i suoi sforzi – non riesce a trovarne un altro. A chiudere il nucleo famigliare sono Emma, la sorella di Charlotte in continua rivalità con lei, il padre delle due donne Bucky e la zia di Sam, Fishy. Altre storie si intrecciano con le loro, come quella dell’Agente Williams e della cameriera con occhi da cerbiatto Ruby.

A raccontare gli eventi è una voce fuoricampo, che si capirà fin da subito essere del cane di famiglia Rags e che sarà onnipresente per tutta la durata della pellicola. L’idea in sé è buona, ma è davvero necessario narrare prima ciò che avverrà negli istanti successivi? Se all’inizio la voce ci aiuta a comprendere la condizione di vita dei diversi personaggi, in seguito diventa un elemento molto fastidioso che tende a rallentare maggiormente, sempre se è possibile, i ritmi della narrazione. Un espediente molto interessante, invece, è la continua ricorrenza ad eventi del passato, che permettono di capire il presente di ognuno dei componenti della grande famiglia, anche se accompagnati dall’ingombrante voce. La commedia, che in realtà sembra essere un agglomerato di sequenze angoscianti, affronta diversi temi che tutti – prima o dopo – ci troviamo a vivere nella vita di ogni giorno, come la perdita e la ricerca costante di un lavoro, i tradimenti, le delusioni, la finzione, il rapporto tra genitori e figli, la rivalità tra sorelle, ma anche le prime cotte adolescenziali. Questi ultimi troveranno poco spazio nel corso del cenone, che prenderà vita solo nell’ultima mezz’ora del lungometraggio e durerà meno di quanto ci si potrebbe aspettare a causa di un evento improvviso

E’ prevedibile il finale a lieto fine in quanto si tratta, appunto, di un film di Natale, che – dispiace dirlo – non è riuscito a mettere in luce le doti recitative degli attori presenti. Per concludere viene lecito affermare che un cast stellare non fa di una pellicola un capolavoro, anche se – per chi desidera approfondire o passare una serata all’insegna di temi forti – può essere una buona scelta. Se l’idea di fondo non fosse stata quella di realizzare un progetto di genere, per la forza dei temi trattati sarebbe un lungometraggio da apprezzare. Nel complesso possiamo dire che la narrazione e le scelte registiche  non rischiano di divertire il pubblico, ma bensì di annoiarlo. Le battute presenti, inoltre, sono decisamente troppo sottili per il genere di appartenenza e le lunghe pause di silenzio risultano inutili ai fini del racconto. Il film uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 26 novembre 2015.