Esordio in grande stile per il primo film italiano in concorso alla 72ma edizione del Festival di Venezia. L’attesa, del regista siciliano Piero Messina, è stato infatti il primo lavoro ad andare in sala tra gli italiani in gara ed è stato accolto da ben 7 minuti di applausi.

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Colpaccio per il regista (il più giovane degli italiani al festival, ndr), che dopo una lunga collaborazione con Paolo Sorrentino, arriva alla mostra con il primo lungometraggio della carriera.

Un film riuscito, audace e, al contempo, visionario: una storia di attesa, di dolore, di lutto e, ancora, di donne, nella cornice di una Sicilia splendida e assolata. Ciliegina sulla torta il cast e la protagonista assoluta della pellicola, l’attrice premio Oscar Juliette Binoche, in squadra con Lou de Laage, Giorgio Colangeli e Domenico Diele. Un cast di rilievo, dunque, che sarà possibile ammirare nelle sale nostrane dal prossimo 17 settembre, per un debutto riuscito e accolto benevolmente da critica e stampa.

 

Nel corso della quinta giornata del festival, invece, i riflettori sono stati puntati sulla seconda pellicola italiana che, ahimè, non ha ricevuto lo stesso trattamento della precedente.

Luca Guadagnino è approdato al Lido con A bigger splash, remake del film francese del 1969 La piscina.

Il thriller si è spostato dalla Costa Azzurra alla Sicilia e Alain Delon e Romy Scheneider sono stati sostituiti da Tilda Swinton, Dakota Johnson, Ralph Fiennes e Matthias Schoenaerts; il quartetto, però, non è bastato ad entusiasmare la sala che ha salutato il film tra ‘buh’ e fischi. Il film non convince e il finale – di cui è protagonista un poco credibile Corrado Guzzanti – è stato bocciato.

Non si dispera Guadagnino: “I dissensi alla fine della proiezione? Nella natura del Festival”.