The Shape of Water di Guillermo del Toro presentato a Venezia, la nostra opinione è vederlo perchè rappresenta una vera e propria … a questo punto leggi 🙂

The Shape of Water di Guillermo del Toro, il suo più bel film

The Shape of Water di Guillermo del Toro presentato questa mattina alla Mostra del Cinema di Venezia è una vera iniezione di emozioni, un'esperienza stupefacente e direttamente in vena. I temi di questa favola sono tanti e totalmente avvolgenti. Una favola classica che lascia lo spettatore in apnea, Guillermo del Toro si muove da vero maestro. Un racconto tessuto con estrema delicatezza e vigore, al centro il tema dell’incompletezza e inadeguatezza.

Non vi aspettate un polpettone romantico, The Shape of Water di Guillermo del Toro riesce a mettere insieme romanticismo, ironia, sensualità in un tessuto a più livelli che non lascerà distante neppure lo spettarore più disincantato mascherando un racconto raffinato con chiare citazione al fantasy del passato.

Tra musiche e silenzi l’ambientazione è l’America anni cinquanta con tanto di guerra fredda, servizi segreti e laboratori di ricerca spregiudicata. Il racconto si svolge intorno al destino di una creatura misteriosa tenuta prigioniera e seviziata del governo americano. La protagonista è Elisa (Sally Hawkins), una giovane orfana e senza voce per via di un incidente. Elisa è impiegata nelle pulizie di un laboratorio segreto dove la strana creatura è segregata. Per salvare il mostro da un fatidico destino un gruppo di improbabili, ognuno con un retaggio da emerginato, si ritrova coinvolto in una azione estrema a sostegno di Elisa e della creatura dalla capacità sorprendenti.

Con The Shape of water Guillelmo del Toro ci stupisce con la sua più bella favola, ambientazione ed emozioni senza limiti che lasciano senza fiato e con qualche lacrima coniugando in poco più di due ore una spremuta di saliscendi. Una narrazione semplice, gli appassionati di Del Toro non rimarranno delusi dal genio messicano che con The Sharpe of The Water tocca l’incantesimo riuscendo a proporre nella fiaba anche una forte, timida e prorompente sessualità, un eros che diventa un vettore narrativo principale. Da vedereù