E così il Leone d’oro è andato ad un esordiente.

Vince, infatti, la 72esima edizione del Festival del Cinema di Venezia Lorenzo Vigas e il suo Desde Allà: la prima pellicola venezuelana a partecipare alla Mostra.

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Il regista latinoamericano – che finora aveva girato soltanto un cortometraggio, 'Los elefantes nunca olvidan' – ha portato in scena l’incontro tra due vite distanti, quelle di Armando ed Elder: una storia di amore e solitudine in una Caracas fatta di caos e povertà. 

 

Il primo è un odontotecnico che vive solo, diviso tra il lavoro, l’hobby del collezionismo e la propria omosessualità. Armando – interpretato da Alfredo Castro – non ha un compagno ma solo  incontri casuali con ragazzi di strada, che paga per guardarli mentre si spogliano. Tutto cambia quando conosce Elder, un Luis Silva, violento e problematico ma, allo stesso tempo, sensibile. I due si legano in un modo strano che finisce per invertire le parti: la relazione porta il giovane a scoprire la propria omosessualità e Armando, che non riesce a provare sentimenti, a mettere distanza.

Un film che, come ha dichiarato il regista, riguarda “più i bisogni emotivi che il sesso” e che ha un finale doloroso. Elder, infatti, si trasforma in omicida per il suo amato,  che invece lo denuncia e consegna alla polizia.

Una storia di relazioni impossibili, di due mondi lontani, fatti di dinamiche e regole diverse, che non riescono ad incontrarsi, mai.