Michael Douglas affronta un argomento serissimo in un editoriale scritto per il Los Angeles Times, in cui racconta un episodio che vede come protagonista il figlio 14enne, insultato solo perché ebreo.

CATHERINE ZETA JONES IRRICONOSCIBILE…

L’incidente ha spinto l’attore ad una lunga riflessione sull’antisemitismo e sulla sua ‘nuova’ diffusione soprattutto in Europa, indicandone cause e possibili rimedi.

 

Michael Douglas: 'Dylan e il suo primo assaggio di antisemitismo'

Forse non tutti sono infatti a conoscenza del fatto che Michael si è avvicinato all’ebraismo in tarda età (il padre è ebreo, mentre la madre non lo è e questo – a suo dire – lo fa sentire ‘poco accettato’ anche dalla comunità ebraica), mentre il figlio Dylan – 14 anni – ha sviluppato da solo una profonda connessione all’ebraismo, tanto da portare la stella di Davide.

“L’estate scorsa la nostra famiglia è andata in vacanza nel Sud dell’Europa. – scrive Michael – Durante la nostra permanenza in hotel, nostro figlio Dylan è andato in piscina. Poco dopo è tornato correndo in camera, sconvolto. Un uomo che stava con lui in piscina aveva iniziato ad insultarlo. Il mio primo istinto è stato quello di chiedere se si fosse comportato male. ‘No’, mi ha risposto tra le lacrime. L’ho guardato. E all’improvviso ho capito cosa avesse causato le offese dell’uomo: Dylan portava la stella di Davide. Dopo averlo calmato, sono andato anche io in piscina e ho chiesto agli impiegati di indicarmi chi fosse l’uomo che aveva urlato contro di lui. Abbiamo discusso, e non è stata una discussione piacevole. Dopo, mi sono seduto vicino a mio figlio e gli ho detto: ‘Dylan, hai appena avuto il tuo primo assaggio di anti-semitismo'”.

“Mio figlio è forte. – si conclude l’editoriale – È fortunato a vivere in un paese in cui l’antisemitismo è raro. Ma ora anche lui ha imparato i pericoli che un ebreo deve affrontare. È una lezione che non avrei voluto dovergli insegnare, una lezione che spero non dovrà mai insegnare ai suoi figli”.