Leonardo Pieraccioni (ECCO CHE HA FATTO COI SUOI AMICI A MATTEO RENZI DA GIOVANE), prima di sfondare nel mondo dello spettacolo, era un comunissimo impiegato alle Poste, ma nel weekend scriveva storie che sperava un giorno si sarebbero trasformate in film di successo. Così è stato e tutto grazie al fiuto di Rita Rusic.

La bella produttrice, all’epoca moglie del colosso del cinema italiano Vittorio Cecchi Gori, ha raccontato ai microfoni di Radio Radio i primi passi di Pieraccioni nel cinema, vantandosi di aver scoperto il suo talento ma sottolineando, d’altro canto, che il successo cambiò profondamente il comico toscano.

“Pieraccioni faceva l’impiegato alle poste – ha ricordato la splendida 55enne – Diceva sempre ‘Ero talmente povero che vedevo l’arcobaleno in bianco e nero’, mentre ero a Firenze con il mio ex marito per la campagna elettorale, mi portò un copione che rimase sulla mia scrivania. Poi dopo 8 mesi ho preso questo copione scritto in maniera scomposta ma l’idea era molto bella e fresca”.

 

Chiamato un grande sceneggiatore per sistemare la bozza, Rita Rusic offrì a Pieraccioni la possibilità di fare tre film insieme: “Ho chiamato Pieraccioni gli ho detto di venire, era giugno ed era vestito con una giacca di velluto, sudato, grondava ed io vestita tutta di chiffon. Da lì è partito tutto – ha dichiarato ancora la Rusic, che poi ha aggiunto – Leonardo è cambiato. E’ uno di quelli che il successo l’ha cambiato. Che peccato, io lo adoravo! – prosegue Rita Rusic – Ho pianto per lui. Mi ricordo ancora quando mi ha detto che non mi poteva più parlare perché Vittorio gli aveva detto che se parlava con me gli avrebbe cancellato i contratti”.

“E’ stato un dolore, come 100 coltelli in un momento, perché lo consideravo come mio figlio, artisticamente parlando”. Sulla possibilità di un’eventuale pace nei confronti di Leonardo Pieraccioni, l’ex moglie di Cecchi Gori ha le idee chiare: “Non voglio ricucire il rapporto con lui, mi ha ferito troppo".