Il cinema italiano secondo la stampa estera: emozioni, impegno e nuove promesse al 65° Globo d’Oro

Nella splendida cornice della Sala della Protomoteca in Campidoglio si è celebrata la 65° edizione del Globo d’Oro, storico riconoscimento assegnato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia al meglio del cinema italiano. Una serata elegante, condotta dalla speaker Betty Senatore, che ha reso omaggio non solo al passato del nostro cinema, ma soprattutto al suo futuro, riconfermando Roma come cuore pulsante della cultura cinematografica nazionale.

Tra i riconoscimenti più attesi, quello per il Miglior Film, vinto da Il Nibbio di Alessandro Tonda, pellicola intensa e civile che racconta la vicenda dell’agente Nicola Calipari, ucciso in missione. Premiato anche il suo interprete, Claudio Santamaria, scelto come Miglior Attore per la sua performance toccante. La statuetta come Miglior Attrice è andata a Barbora Bobulova, protagonista del film Per il mio bene.

Il Premio alla Carriera è stato consegnato con grande emozione a Pupi Avati, mentre il Gran Premio della Stampa Estera è andato a una stella internazionale: Isabella Rossellini, che ha ringraziato con un videomessaggio toccante.

Molto apprezzata la Miglior Regia, assegnata a Gabriele Mainetti per La città proibita, e la Miglior Sceneggiatura andata a Le assaggiatrici, ispirato alla vera storia delle donne che dovevano testare i pasti di Hitler.

65° edizione del Globo d’Oro: Il Globo Verde all’attivismo giovanile

Spazio anche alla serialità con la Miglior Serie TV, L’arte della gioia di Valeria Golino, e ai giovani talenti: premiata Beatrice Barison come Giovane Promessa, mentre Ciao Bambino di Edgardo Pistone ha ricevuto il Globo d’Oro per la Miglior Opera Prima.

Grande attenzione ai temi contemporanei: tra i documentari vince Il mestiere di vivere di Giovanna Gagliardo, un omaggio a Cesare Pavese, mentre il nuovo Globo Verde – istituito per premiare il cinema a tema ambientale – è andato a Come se non ci fosse un domani, sull’attivismo giovanile contro la crisi climatica.

Da segnalare anche Chloe di Matthias Salzburger come Miglior Cortometraggio, la Miglior Commedia U.S. Palmese dei Manetti Bros., la Miglior Fotografia di Maurizio Calvesi per L’abbaglio, e la suggestiva Colonna Sonora firmata da Federico De’ Robertis per Napoli New York.

Una cerimonia partecipata e calorosa che ha unito istituzioni, autori e pubblico sotto il segno della settima arte, ricordandoci quanto il cinema sappia ancora emozionare, interrogare e unire.