L’aveva fondata insieme al fratello nel 2005; oggi Harvey Weinstein ne è stato licenziato per pesanti accuse di molestie sessuali

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Harvey Weinstein licenziato dalla Weinstein Company

Il produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato licenziato dalla Weinstein Company, l’impresa cinematografica che aveva fondato nel 2005 insieme al fratello Bob. Il provvedimento è stato preso per “cattiva condotta”, annunciato dall’azienda tramite un comunicato stampa.

Alla luce delle nuove informazioni che sono apparse negli ultimi giorni riguardo alla cattiva condotta di Harvey Weinstein – recita la nota – i dirigenti della Weinsten Company hanno decretato e notificato ad Harvey Weinstein che il suo rapporto con la Weinstein Company si conclude con effetto immediato”.

Harvey Weinstein: le denunce di otto donne, tra cui le attrici Ashley Judd e Rose McGowan

Il caso si è sviluppato dopo le denunce di otto donne, che lo avevano accusato di molestie sessuali. Tra di esse erano presenti le attrici di Hollywood Ashley Judd e Rose McGowan. Weinstein aveva cercato di mettere a tacere queste voci, tramite un patteggiamento poi svelato dal New York Times.

Negli ultimi trent’anni il produttore, secondo quanto scoperto dal giornale statunitense, avrebbe offerto promozioni e favori lavorativi in cambio di prestazioni sessuali, oltre ad aver chiesto alle proprie assistenti di massaggiarlo mentre era nudo. La stessa Ashley Judd, ad esempio, ha dichiarato che Weinstein le aveva chiesto di guardarlo mentre si faceva la doccia.

La lettera di scuse di Harvey Weinstein

Da parte sua, Harvey Weinstein ha risposto alle accuse dichiarando di essere cosciente di essersi comportato male in passato con alcuni suoi colleghi, chiedendo formalmente perdono in una lettera di scuse: “Mi scuso per i miei atteggiamenti che hanno provocato tanto dolore. Sto cercando di essere migliore, ma ho ancora molto da fare”.

Produttore di molti film di successo tra i quali Pulp Fiction e il premio Oscar Shakespeare in Love, il caso Weinstein ha scatenato un vero e proprio terremoto mediatico, anche per via dei suoi rapporti con la politica: era infatti un finanziatore importante del Partito Democratico americano e si era spesso speso attivamente in iniziative e campagne in favore dei diritti delle donne.