loading

E’ ufficiale: a partire dal 1° gennaio 2024, le attività alimentari da asporto potranno aprire nei pressi delle strade del centro, dopo aver fatto la richiesta di apertura al Comune di Roma. Ciò accade dal momento che il 31 dicembre scade il divieto di apertura per nuove attività di artigianato alimentare nel cosiddetto sito Unesco.

Fast food, pizzerie e tanti altri chioschi daranno vita ad uno scenario insolito che porterà diverse conseguenze alla città e non solo. Cosa potrebbe succedere.

Attività alimentari da asporto a Roma: lo scenario futuro

Sono tanti i cittadini pronti a prevedere il peggio. Infatti dopo aver recepito la notizia, i romani che vivono al centro di Roma non hanno potuto fare a meno di fare una richiesta al Comune ponendo l’attenzione sulla saturazione del quartiere in questione.

LEGGI ANCHE:–Turista americana visita per la prima volta Roma e resta sorpresa quando compra la pizza: ecco il motivo

Hanno, dunque, messo in atto una revisione che rimanda al mese di ottobre 2023 ed è stata “redatta a cura del dipartimento sviluppo economico – è quanto si legge in una nota inoltrata dalla RACV – dimostra che la tendenza al decremento delle attività commerciali di tipo alimentare si è invertita”.

Secondo quanto riportato nel rapporto, è emerso che per gli anni a venire saranno 1237 le attività alimentari previste per il centro di Roma con asporto. Un aumento notevole se si pensa che fino al 2022 erano scese a 1163.

Attività d’asporto a Roma centro: quali sono le conseguenze?

Laura Franchitti, presidente della Rete di associazioni per una città vivibile (Racv) ha spiegato che il primo effetto legato all’aumento di attività alimentari d’asporto nel centro di Roma è la saturazione del quartiere che, senza alcun tipo di divieto, sarà invaso da ogni tipo di chiosco.

Ciò comporterà varie conseguenze sulla vivibilità, sulla conservazione e sul valore delle aree interessate, sulla mala movida , sulla raccolta dei rifiuti; a suo parere e sulla base di indagini e studi legati a tale argomento emerge il fatto che “Il grosso pericolo che aree di pregio tutelate ed uniche al mondo si trasformino in luna park o mangiatoie ad uso turistico”. Ha affermato la presidente Franchitti.

La richiesta dei cittadini

I cittadini interessati al tema sono tornati in Campidoglio per chiedere un ultimatum: la proroga sul divieto di aperture affinché la città resti vivibile.

FOTO: SHUTTERSTOCK