È a Venezia fuori concorso ma essere al Lido è una “vittoria”, commenta Valerio Mastandrea che questa pellicola l’ha fortemente voluta arrivando persino a rivolgersi dalle pagine de Il Messaggero a Martin Scorsese perché la producesse.  È l’ultimo film di Claudio Caligari: Non essere cattivo. Lui, il regista, che vanta nella sua carriera due lavori di rilievo come Amore tossico (1983) e L’odore della notte (1998), è scomparso lo scorso 26 maggio, a soli 67 anni, portato via dalla malattia proprio al termine del montaggio di questo film tanto sudato.

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L’attore – e amico – Valerio ha fatto il resto, approdando con il cast  – composto da Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei e Alessandro Bernardini– alla mostra in attesa che il film, prodotto da Kimerafilm, Raicinema e Taodue, e distribuito da Good Films, arrivi nelle sale nei prossimi giorni.

 

Non essere cattivo è la storia di due amici -che non sono più Caligari e Mastandrea- ma i due protagonisti del film, due giovani di Ostia che vivono in simbiosi, come due fratelli, uniti dalla strada, dal delinquere, dalla droga. Una storia di povertà, raccontata con lo sguardo degli ultimi a partire dalla piccolezza delle loro vite fatte comunque di luoghi, relazioni, abitudini, sentimenti: una storia che puzza di periferia ma soprattutto di realtà, di vita.

Qua Claudio c’è, c’è il suo film, c’è il suo cinema” sottolinea Mastandrea e, questo film, infatti, sembra proprio idealmente chiudere in modo perfetto la trilogia della carriera di Claudio, la cui assenza pesa su tutti: spettatori, critica e, soprattutto, sul cast che si scioglie nella commozione quando, nel corso della presentazione, a prendere la parola è Adelina, la mamma del regista:Mio figlio era molto dolce malgrado quello che si pensi per il suo lavoro. Ha insegnato a me e a chi lo ha conosciuto uno stile di vita”.