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Il Messaggero

La mafia uccide solo d'estate 3, cosa accadrà nella terza stagione

Grande successo per la seconda stagione di La mafia uccide solo d’estate, per questo motivo si parla già di terza stagione per la fiction tratta dall’omonimo film di Pif: ecco le anticipazioni su La mafia uccide solo d’estate 3

La mafia uccide solo d'estate 3 è realtà?

Giovedì 31 maggio è andata in onda la doppia puntata finale de La mafia uccide solo d’estate 2, tuttavia prima è stato trasmesso uno speciale di Porta a Porta al fine di dar conto degli ultimissimi sviluppi sulla formazione del nuovo Governo Conte.

La mafia uccide solo d'estate

Su Twitter si è alzato un moto di protesta da parte di tanti spettatori che non vedevano l’ora di ritrovare sul piccolo schermo la famiglia Giammaresi prima di salutarla a chissà quando. Il fervore mostrato in rete lascia però ben sperare sulla messa in cantiere della terza stagione della fiction tratta dall’omonima pellicola del 2013 di Pif.

La mafia uccide solo d'estate

Manca l’ufficialità, ma certamente v’è in abbondanza l’intenzione di proseguire con il racconto della Sicilia e dell’Italia attraverso gli occhi del piccolo Salvatore (Edoardo Buscetta), il padre Lorenzo (Claudio Gioè), la madre Pia (Anna Foglietta) e la sorella Angela (Angela Curri).

La mafia uccide solo d'estate

D’altronde già in conferenza stampa sia Pif che la direttrice di Rai Fiction Tinny Andreatta avevano palesato la volontà condivisa di narrare la storia del nostro paese fino alla fine degli anni ’90.

La mafia uccide solo d'estate

Il materiale sicuramente non manca, il prodotto continua ad essere percepito come fresco e leggero nonostante gli argomenti rilevanti e considerando la buona media di ascolti – circa 3milioni e 600mila spettatori per uno share pari al 16,28% – La mafia uccide solo d’estate 3 non pare affatto un miraggio.

Pif attaccato per La mafia uccide solo d'estate

Il quotidiano Il Foglio aveva accusato Pif e la Rai di essere mal informati su un preciso fatto raccontato ne La mafia uccide solo d’estate: l’incontro cioè tra Giulio Andreotti e il boss di Cosa Nostra Stefano Bontate. Il regista era stato appellato come “calunniatore”, “pifferaio” o “mascariatore”.

Mario Orfeo ha chiesto alla direttrice di Rai Fiction di fornire il prima possibile una spiegazione, che è da ritrovare nelle cronache giudiziarie sul Divo che sarebbe stato assolto in primo grado dal tribunale di Palermo, ma condannato in appello e in Cassazione.