Piazza Navona è un museo a cielo aperto e la Fontana dei fiumi è l’attrazione principale: ecco cosa ha voluto rappresentare Bernini

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Roma è una delle città più amate dai turisti che ogni giorno vi giungono per scoprirne la bellezza nascosta in ogni viuzza o monumento.

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La Capitale è ricca di tradizione, storia e cultura ed ha sempre qualcosa da raccontare. Tante sono le piazze famose, ma oggi vogliamo parlarvi di Piazza Navona dove è situata la Fontana dei fiumi progettata e realizzata dall’architetto Bernini: ecco cosa non sappiamo sul monumento.

Fontana dei Fiumi a Piazza Navona, significato dell’opera di Bernini

Capolavoro barocco, la Fontana dei quattro fiumi è un’opera di Bernini che racchiude un significato allegorico religioso e politico.

La fontana è come un atlante geografico di marmo, travertino e granito attraverso cui scoprire i quattro continenti conosciuti all’epoca: Europa, Africa, America e Asia. Essi sono rappresentati, però, da quattro statue che denotano i quattro fiumi di circa 5 metri.

Le statue rappresentano, quindi, il Gange, Rio de la Plata, Danubio, Nilo. Un fiume in particolare, però, racchiude molti particolari e spunti di fantasia che tendono a portare il visitatore fuoristrada.

Fontana dei Fiumi a Piazza Navona: cosa c’entra il fico d’india

Bernini non ha perso occasione di mettere in atto il suo estro artistico, così per rappresentare il Rio de la Plata ha utilizzato molti dettagli fantasiosi, come se avesse immaginato di navigare lontana e attraversare tratti più pericolosi.

Nelle vicinanze del fiume in questione, infatti, i più attenti non hanno potuto fare a meno di notare un mucchio di monete d’argento che stanno a rappresentare il fatto che molti esploratori dell’epoca ritenevano che il fiume nascondesse tante ricchezze.

Infine, il professionista ha voluto rappresentare l’origine americana del fiume attraverso un fico d’india e un armandillo.

La Fontana del Moro a Piazza Navona

Oltre alla Fontana dei quattro fiumi, a Piazza Navona si trova un’altra opera: la Fontana del Moro. Realizzata nel 1574, su commissione di Papa Gregorio XIII Boncompagni, all’epoca era molto diversa rispetto ad oggi.

Al principio, la fontana era composta da una grande vasca in pietra adornata con mostri marini, quattro tritoni, un drago, un’aquila e alcuni mascheroni. Poi a Bernini fu affidato il restauro e aggiunse al centro della struttura tre delfini e una grande lumaca che non piacque al pontefice e ai cittadini. Alla fine, il gruppo scultoreo fu sostituito con l’Etiope cioè il Moro che lotta con il delfino.

FOTO: SHUTTERSTOCK