Al RomaFF12 Carlo Verdone emozionato festeggia i 35 anni di Borotalco. tra aneddoti e amarcord. Sapevate che la Roberts voleva fargli causa per aver usato il nome di sua proprietà?

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Carlo Verdone tra aneddoti e amarcord festeggia i 35 anni di Borotalco

Alla Festa del Cinema di Roma è la giornata di Carlo Verdone e del suo ‘Borotalco’. Terzo film diretto da Verdone, Borotalco è divenuto negli anni un vero e proprio film di culto; e pensare che fu una vera e propria sfida per Carlo.

“Era una scommessa per me – racconta il regista durante al conferenza stampa – Venivo da 2 film per cui tutti mi hanno preso per un virtuoso, bravo a fare il caratterista. Essere oggi qua fare interviste come se il film dovesse uscire mi emoziona e mi impressiona. Dedico la proiezione di oggi a tutti i collaboratori e gli attori che non ci sono più e grazie ai quali Borotalco è quello che è. Era il primo in cui c’era un solo protagonista. Dovevo dimostrare di essere un attore e un regista che poteva seguire anche la strada canonica con un personaggio unico affiancato da un/una partner e seguire una storia unica. Ero nervoso mentre lo scrivevo, ma ero carico: dovevo assolutamente farcela”

E ce l’ha fatta Carlo Verdone, che oggi 35 anni dopo è sul red carpet del RomaFF12 per festeggiare questa pellicola entrata nel cuore di tutti e che grazie ad Infinity ritorna in una versione restaurata. Ci volle un anno per riuscire a scrivere il soggetto ma quando lo trovò, la sceneggiatura arrivò rapidamente.

Borotalco: la prima al Cinema Corso e l’ansia di Carlo Verdone

“Ricordo che ero alla prima al Cinema Corso, in un angolo. Quando è uscito il pubblico, mi sono nascosto. Ero così nervoso – racconta visibilmente emozionato Verdone – Poi passò una coppia che disse ‘ammazza mi son divertito dalle risate!’ Lì ho capito che forse poteva funzionare e che ero riuscito nel mio intento’.

Eleonora Giorgi, la meravigliosa Nadia di Borotalco, era in Marocco per girare un film con Mastroianni “Tutti mi chiamavano per dirmi che il film era una bomba! – racconta l’attrice, che aggiunge – non mi è dispiaciuto non essere presente alla prima… e pensate non l’ho mai visto al cinema. Stasera per me sarà la mia prima volta.”

Borotalco è entrato nella storia del cinema italiano, per le sue battute, per la leggerezza e la bellezza con cui a dipinto i giovani di quei primi anni ottanta.

“Oggi i ragazzi hanno molto meno disincanto – spiega il regista – Nei primi anni ’80 ancora sognavamo, erano anni surrogato degli anni sessanta. Oggi c’è meno leggerezza, molti problemi in più.”

Carlo Verdone pigmalione con Borotalco

Ma nonostante siano epoche diverse Borotalco è un film in cui di generazione in generazione i giovani si identificano, che ha lasciato in eredità frasi iconiche (una su tutte ‘me ne andai da Genova e m’imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana’) e ha segnato l’inizio della carriera degli Stadio.

“Carlo è stato il nostro pigmalione – racconta Gaetano Curreri ai nostri microfoni – Per noi Stadio Borotalco ha rappresentato il nostro punto di inizio. Su suggerimento di Lucio Dalla, che era il nostro capo orchestra, scrivevamo canzoni; ma nessuno voleva farci da un disco. Nessuna casa discografica voleva scommettere sulla band di Lucio Dalla che intraprendeva la carriera solista. Ma Carlo venne a vedere il concerto di Lucio a Castel Sant’Angelo dove facemmo 2brani nostri come apertura. Gli piacquero e li volle nel film. Ed è così che sono nati gli Stadio”.

Se non l’avete mai visto vi consigliamo di recuperare al più presto Borotalco e vi lasciamo alle nostre interviste agli Stadio, Eleonora Giorgi e il mitico Carlo Verdone.

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