La pre-apertura dell’edizione numero 76. della Mostra del Cinema è Estasi, film scandalo di Venezia 1934. Il 27 agosto verrà proietta la versione in 4K.

Manca poco più di un mese all’inizio della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 2019, e piano piano va delineandosi il programma. Se sarà il giapponese Kore Eda Hirokazu ad aprire ufficialmente la kermesse, il film di pre-apertura arriva direttamente da una precedente edizione della mostra: è Estasi film scandalo di Venezia 1934.

Leggi anche:– Venezia 2019: è ‘La vérité’ del giapponese Kore Eda Hirokazu il film di apertura di Venezia 76

Estasi, il film scandalo di Venezia 1934 è la pre-apertura di quest’anno

Pellicola del 1932, scritta e diretta da Gustav Machatý, fu premiata con la Coppa Città di Venezia per la regia, insieme agli altri tre film cecoslovacchi presenti in quell’edizione. Il pubblico giudicò Estasi come miglior film straniero e Machatý il miglior regista.

Un giovane Michelangelo Antonioni, presente alla Mostra in qualità di critico, scrisse:

“Nel giardino dell’Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi, si udiva un brivido correre per la platea”

Alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 27 agosto in Sala Darsena, sarà proiettata in prima mondiale la versione restaurata in digitale del film in 4K.

Il restauro, come si legge nel comunicato diffuso dalla Biennale, è realizzato dal Národní filmový archiv(Cineteca di Praga) grazie al sostegno di Milada Kučerová e Eduard Kučera e alla collaborazione con Film Servis Festival Karlovy Vary. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna. L’obiettivo del restauro era quello di ricostruire una versione del film che fosse il più possibile fedele all’originale in lingua ceca, cioè quella presentata a Venezia nel 1934. Poiché nessun elemento di questa versione originale si è conservato, il Národní filmový archiv ha dovuto ricorrere a versioni in altre lingue e in lingua ceca successive. I partner che hanno contribuito al restauro sono British Film Institute, Cinémathèque 16, Cinémathèque suisse, CNC, Danish Film Institute, Filmarchiv Austria, Gaumont e Slovak Film Institute.

Perché Estasi fu un film scandalo

Perché fu uno scandalo? Perché in Estasi, presentato nella seconda edizione della Mostra, ci fu il primo nudo integrale nel cinema maggiore ed anche la prima scena di atto sessuale, suggerito dai volti in primo piano dei due amanti. Fu l’ultimo film che il regista girò nel suo paese prima dell’emigrazione che lo portò a lavorare in Austria, Italia, Stati Uniti e Germania.

“Fece scandalo la presentazione di Estasi, che lasciava intravedere tra i fogliami la languida nudità della bellissima Kiesler. Tanto rumore creò questo film, così vaste le polemiche, che persino Mussolini volle sapere cosa stava succedendo al Lido di Venezia e chiamò a rapporto De Feo (Luciano De Feo, direttore dell’Istituto per il Cinema Educativo e fra i principali organizzatori della Mostra, n.d.r), che prese un aereo e portò a Roma il film. Racconta Sandro De Feo (giornalista e sceneggiatore, n.d.r.): ‘Si malignò allora su questo scrupolo di Mussolini di avocare a sé il giudizio finale. Si disse che in fondo era una scusa per gustarsi anche lui quella scena d’amore, e può darsi che qualcosa di vero ci fosse in questo pettegolezzo (…).’ Arrivò dunque il De Feo a Roma e si recò difilato nella saletta di proiezione di Villa Torlonia. Bocchini, il segretario, lo aveva avvertito che Mussolini era arrabbiatissimo. Entrò infatti nella saletta d’umore assai nero. Non disse nulla fino alla scena che aveva provocato lo scandalo e a quel punto rimase anche lui disarmato da tutta quell’estasi’. Disse con voce un po’ innervosita: ‘Però è una gran bella donna!’, e De Feo poté tornarsene tranquillamente a Venezia con le ‘pizze’ del film'”.

(Flavia Paulon, La dogaressa contestata, 1971)

Il soggetto di Estasi il film scandalo di Venezia 1934

La bellissima Eva, figlia di un proprietario terriero, va in sposa a un uomo anziano, Emil. La donna presto realizza il disinteresse dell’uomo per la sua femminilità. Di ritorno alla casa paterna, Eva chiede la separazione. In campagna, Eva incontra Adam, il quale casualmente la vede mentre nuota nuda in un lago. Presto i due giovani scoprono un amore reciproco. Eva diviene l’amante di Adam. Al momento della fuga, il suicidio di Emil rende l’unione impossibile per Eva, preda dei rimorsi. In un futuro imprecisato la donna alleva il figlio avuto da Adam, mentre l’uomo trova riscatto nel lavoro.

crediti foto@Ufficio Stampa Biennale di Venezia