Luca Guadagnino sta ancora metabolizzando le quattro nomination ai prossimi premi Oscar per il suo “Chiamami col tuo nome”, ma già starebbe pensando al sequel per il quale avrebbe già delle idee e Berlino come ambientazione. Naturalmente tornerebbero gli attori protagonisti Timhotée Chalamet e Armie Hammer. 

Gli Oscar sono la vetrina più importante dell’anno per il cinema e “Chiamami col tuo nome” si presenterà con un biglietto da visita che parla di oltre 150 nomination e 50 premi conquistati in tutto il mondo, oltre che alle ormai notissime quattro nomination conquistate lo scorso 23 gennaio. Un risultato straordinario per Luca Guadagnino, ottenuto oltre le più rosee aspettative per un film sentimentale ma non nel senso melenso del termine. “Chiamami col tuo nome” è una storia d’innamoramento universale che travalica l’omosessualità in cui tutti possono rispecchiarsi. La forza, oltre che nella scrittura del regista italiano che in patria non ha mai scaldato i cuori, è nella scrittura di James Ivory che proprio per questo è stato candidato all’Oscar come miglior sceneggiatura non originale. La storia di Elio e Oliver, interpretata in modo intenso rispettivamente da Timothée Chalamet e Armie Hammer, potrebbe dunque avere un futuro come ha spiegato il regista al Collider:

Penso che alla fine aprirò un ciclo su questi personaggi, perché li amo così tanto, e penso che le loro esperienze di vita matureranno verso tante tante nuove avventure. Credo che il prossimo capitolo sarà ambientato subito dopo la caduta del muro di Berlino, e quell’evento ha segnato la fine dell’URSS. Vedremo delle persone lasciare casa loro e andare in giro per il mondo. È tutto ciò che posso dire, per adesso”.

 

Ricordiamo che “Chiamami col tuo nome” è un film di produzione indipendente e a basso budget con soli 3,5 milioni di euro di cui gran parte sono arrivati dai finanziamenti italiani della Regione Lazio, della Regione Lombardia e del MIBACT.  Anche se non è stato possibile candidarlo come miglior film per l’Italia visto che è recitato prevalentemente in inglese e non ha alcuna società di produzione italiana all’interno se escludiamo lo stesso Luca Guadagnino, “Chiamami col tuo nome” è girato nel nostro Paese e quindi può essere definito a gran voce come un esempio di come con pochi soldi si possano realizzare bei film. La speranza è che l’eventuale sequel, o più sequel, possano godere di maggiore attenzione da parte delle produzioni nostrane. D’altronde se non vincerà quest’anno, come sembra sia probabile, Luca Guadagnino dovrà mantenere quella promessa che ha svelato a Roma in conferenza stampa:

“Dal bus 64 guardando San Pietro dissi che non sarei mai diventato Papa, dissi però che sicuramente avrei potuto vincere un Oscar”

Chissà se dopo questo punto di svolta i prossimi progetti professionali di Luca Guadagnino gli regaleranno questa grande soddisfazione, ricordiamo che in primavera arriverà anche l’attesissimo remake del capolavoro di Dario Argento “Suspiria“, ennesima ambiziosa sfida per uno dei pochi italiani in grado di osare.