Cenerentola è uno dei cartoni Disney (e non solo) più amati di sempre, foriero di tanti buoni messaggi e anche di qualche illusione un po’ troppo romantica che ha annebbiato la mente di tante bambine dal 1950 a oggi.

LA SIRENETTA DI OGGI NON HA I CAPELLI ROSSI

L’8 dicembre di quell’anno usciva nelle sale italiane, a conti fatti la principessa delle principesse se li porta bene 65 anni, e conserva ancora non solo il fascino di una volta dei cartoni, ma anche qualche mistero di cui forse non eravate ancora a conoscenza.

Cenerentola salvò Walt Disney e la sua fabbrica di sogni dal fallimento: i debiti superavano i 4 milioni di dollari; Pinocchio, Fantasia e Bambi erano stati un flop e l’unico successo risaliva a 13 anni prima, quando uscì Biancaneve e i 7 nani. Costato 3 milioni di dollari, negli anni il film ne incassò circa 85.

A far da modella a Cenerentola, Aurora de La Bella Addormentata e a Anita de La carica dei 101 fu sempre Helene Stanley. Originariamente l’abito scintillante della principessa casalinga era bianco, ma negli anni ’90 i disegnatori aggiunsero alcune sfumature blu per renderlo ancora più sfavillante.

Lucifero, il gatto della matrigna, è stato disegnato da Ward Kimball, lo stesso che realizzò lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie.

Sapete quanti anni ha Cenerentola? 19 e all’epoca era al limite con gli anni per trovare marito. Pensate che Ariel ne ha solo 16; l’unica principessa Disney più matura è Elsa di Frozen (21 anni), ma i tempi sono abbondantemente cambiati. Inoltre porta 35 di piede, cosa più unica che rara al giorno d’oggi!

Il topolino che aiuta Cenerentola, Gus Gus, in realtà si chiama Octavius e – a proposito di topolini famosi – i disegnatori erano soliti inserire le orecchie del mitico Mickey Mouse nascosti in alcuni fotogrammi. Per Cenerentola, le orecchie sono camuffate da bolle di sapone.

Infine la scena in cui si trasforma da sguattera a principessa è quella di cui Walt Disney andava più fiero in assoluto.