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Bufera sul film La Bella e la Bestia: in Russia a rischio censura per propaganda gay

Qualcuno ha parlato di vera e propria ‘rivoluzione’, dopo che il regista dell’attesissimo live action de La Bella e la Bestia – Bill Condon – ha dichiarato in un’intervista rilasciata al mensile inglese Attitude che il personaggio di Le Tont "un giorno vuole essere Gaston e il giorno dopo vuole baciarlo, è confuso, realizza poco a poco i suoi sentimenti". Le Tont, per chi è a digiuno della favola, è l’amico ‘ingenuo’ di Gaston, il ‘fusto’ che nel cartone animato del 1991 proverà a rubare il cuore di Belle, che ovviamente – come da copione – non ricambia.

Ci troviamo dunque di fronte al primo personaggio apertamente gay della storia della Disney, un bel segnale da parte dell’azienda cinematografica, non gradito tuttavia da alcuni esponenti e, in particolare, dal deputato russo Milonov Vitaly, che – in una lettera inviata al ministro della Cultura Vladimir Medinsky – ha chiesto espressamente la messa al bando del film, che in Italia uscirà il 16 marzo.

Secondo Vitaly, la pellicola contiene una ”spudorata e sfacciata propaganda del sesso perverso” e, di conseguenza, ”elementi propagandistici dell'omosessualità". Dichiarazione che ha già scatenato non poche polemiche nel resto del mondo, che si sta schierando anche contro la decisione di un cinema drive-in di Henagar, in Alabama, che ha deciso di non proiettare la pellicola a causa delle proteste di cattolici ultra-tradizionalisti, seguite sempre all’intervista rilasciata da Bill Condon, che – va detto – ha suscitato commenti positivi in gran parte degli spettatori in attesa del live-action.