Tanti auguri Al Pacino: l’attore ci ha regalato tanti ruoli iconici, ma sono tanti anche i suoi ‘no’ celebri che hanno favorito la carriera dei colleghi.

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78 anni di Al Pacino: i ruoli iconici e quelli rifiutati

Da noi è festa nazionale, ma il 25 aprile – a dirla tutta – è anche la grande festa di Al Pacino: l’attore spegne infatti 78 candeline e festeggia una carriera giustamente celebrata.

Al è difatti e, a ragione, considerato uno dei maggiori attori della storia del cinema: su 8 nomination totali, ha vinto l’Oscar come Miglior Attore nel 1993 per Scent of a Woman – Profumo di donna, ma i suoi premi e le sue conquiste non si contano, così come i personaggi da lui interpretati e diventati ormai iconici.

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Da Michael Corleone (ne Il Padrino) a Tony Montana di Scarface, passando per Carlito Brigante (in Carlito’s Way) e Lefty Ruggiero in Donnie Brasco. Le sue origini italiane hanno spesso favorito – come si evince chiaramente dalla sua filmografia – ruoli calzanti, eppure la carriera di Al – prima del cinema – è iniziata proprio a teatro, con una preferenza per i ruoli shakespeariani.

“Mi sento più vivo in un teatro che in qualunque altro posto, ma quello che faccio in teatro l’ho preso dalla strada” ha dichiarato in passato l’attore, che si è comunque concesso varie incursioni sia in tv che dietro la macchina da presa. Qualche scivolone, tuttavia, nella sua carriera c’è: nel 1977 rifiutò infatti il ruolo di Han Solo in Guerre Stellari, così come quello del protagonista di film come Taxi Driver e Rambo, che hanno decretato poi il successo di altri suoi colleghi. Poco male, considerando che nulla di tutto ciò ha intaccato la carriera di Pacino, oggi come ieri uno degli Dei dell’Olimpo hollywoodiano.