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Maria Elena Boschi nelle mire di Tinto Brass

Su 27 film, 26 sono stati censurati: non possiamo dire che Tinto Brass non sia stato caparbio nel corso della sua carriera nel portare avanti un genere osteggiato come l'erotico in Italia, nonostante talvolta sia stato costretto a girare a Londra.

 

E' stata appena inaugurata la mostra al Vittoriano dedicata al regista milanese dal titolo “Uno sguardo libero”: libero dai pregiudizi che la vicinanza al Vaticano ha imposto alle sue pellicole, libero anche dalle critiche con cui negli anni Tinto Brass ha dovuto combattere senza arrendersi.

La mostra, aperta al pubblico dal 24 febbraio, è una sorta di rivincita ufficiale e all'inaugurazione Tinto Brass – sulla sedia a rotelle, ma ancora lucido e vivace – ha colto l'occasione per ricordare gli esordi, il rapporto con Claudia Koll, il travestimento da donna da parte di Aldo Busi pur di collaborare insieme e poi ha dichiarato: “Sono soddisfatto che finalmente venga portata a conoscenza di un pubblico vasto la mia attività di regista di cinema. Ho passato quasi più tempo nei tribunali che dietro la macchina da presa: ventisei film su ventisette censurati, tutti tranne La Vacanza del 1971, premio della giuria al Lido”.

 

“Certo – ha aggiunto con un pizzico di amara ironia – Avrei avuto un destino diverso se non fossi nato in Italia con il Vaticano, non a caso molti film li ho girati a Londra dove c'era un ambiente più corrispondente alle mie esigenze”.

Infine Tinto Brass ha svelato anche uno dei suoi grandi desideri: se qualche anno fa avrebbe voluto lavorare con Maria Stella Gelmini, ora le sue mire si sono spostate su Maria Elena Boschi, la bella Ministra che attira su di sé l'attenzione anche quando fa di tutto per mantenere un basso profilo.