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Il 21 aprile saranno due anni esatti dalla morte di Prince, il talentuoso e multiforme atista di Minneapolis che nel 2016 è morto all’improvviso, lasciando nello sconcerto e nella disperazione i suoi fan e il mondo della musica.

“E’ STATO SUICIDIO”, LA SCONVOLGENTE DICHIARAZIONE

Sulla morte del cantante, avvenuta quando aveva 57 anni, era stata aperta un’inchiesta: Prince era stato trovato morto nell’ascensore di casa sua, a Minneapolis, e in seguito all’autopsia era stata accertata la causa della morte, overdose da Fentanyl, un potente oppiaceo. A quanto pare però il cantante era convinto di assumere Vicodin, un antidolorifico molto meno potente e pericoloso.

Le indagini non hanno però portato a nulla e sono state chiuse senza trovare un responsabile. “Senza un movente plausibile e senza un sospetto identificato l’ufficio del procuratore della contea di Carver non può formalizzare nessuna incriminazione relativa al decesso di Prince”, ha fatto sapere il procuratore Mark Metz.

Prince, considerato uno degli artisti più talentuosi e dei chitarristi più dotati di tutti i tempi, componeva, arrangiava, produceva, cantava e suonava i suoi lavori spesso in totale autonomia: uno straordinario talento che ha regalato al mondo della musica perle come Purple Rain, che nel 1984 raggiunge contemporaneamente la prima posizione nelle classifiche dei singoli, degli album e dei film (un record raggiunto solo dai Beatles prima di lui).

Geniale innovatore e precursore, impegnò il suo talento non solo nella musica ma anche nel cinema e nelle arti visuali: anche Freddie Mercury era un suo grande fan.