Abbiamo incontrato Gabriele Corsi all’inaugurazione di ABKS Break Time, bistrot di chef Borghese al Padel Palace di cui è socio: l’intervista.

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Dal 23 marzo il Padel Palace di via Soffredini a Milano ha un motivo in più per diventare polo attrattivo per sportivi e non solo. Ha, infatti, aperto i battenti il ABKS Break Time, bistrot firmato dallo chef Alessandro Borghese che completa la struttura indoor e offre un menù ispirato alla cucina d’oltreoceano (con lo zampino di Joe Bastianich).

Borghese – tra i soci – è affiancato nell’impresa societaria da altri volti noti dello spettacolo: tra i ranghi, infatti, Diletta Leotta, Max Giusti, Junior Cally e Gabriele Corsi. “Il Padel Palace è un centro chiaramente sportivo dedicato al padel ma non solo. Perché da questa sera potrete godere anche dei manicaretti che Alessandro Borghese vi farà assaggiare all’ABKS, in cui vince il suo lato statunitense”, ci spiega il conduttore a bordo campo.

Padel Palace
Foto da Ufficio Stampa

“Il mio rapporto con lo sport? Ecco, diciamo che fosse un derby vincerebbe la cucina 5-0!”, scherza Corsi. “No, mi piace molto il padel, mi diverte perché è uno sport che si può fare in tranquillità. Possono giocare tutti e non serve un tenore tecnico altissimo per divertirsi. Poi, per quello che riguarda la cucina Io mangio tutto. Anzi, sono fautore della dieta del kiwi, per questo mi vedete così in linea: in pratica mangio tutto tranne il kiwi, incredibile eh?”.

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E tornando alla proposta sportiva di Padel Palace, Gabriele osserva: “è un luogo che mira a raggiungere chiunque, sia chi vuole avvicinarsi al padel sia chi vuole semplicemente passare qualche ora in compagnia, mangiando delle cose molto buone. E sono molto contento che sia in questa zona di Milano tanto che mi piacerebbe che un’esperienza del genere ci fosse anche a Roma. Una città viva è una città più sicura, mentre una città spenta e chiusa è destinata a morire, a spegnersi anche come tessuto sociale”.

Gabriele Corsi
Foto Kikapress

Tra gli ingredienti di ABKS Break Time non manca la musica. “Il mio rapporto con la musica è radiofonico da vent’anni con Radio Deejay e anche televisivo”, ci dice. “Per il quarto anno commento l’Eurovision, sarà la seconda volta con Mara,e non vedo l’ora di partire. Per me è veramente un luogo magico, dove vince il fatto che nessuno ti giudichi. In un momento come questo la trovo una cosa meravigliosa anche perché non ho mai apprezzato la selezione all’entrata”.

“Anche qui, come all’Eurovision, può entrare chiunque. Non importa che musica ascolti, chi ami o quali sono i tuoi gusti. L’importante è che tu sia pronto a divertirti, ed è una cosa magnifica. È una finestra di unione tra Paesi in cui non ho mai visto nessuno rosicare perché ha perso. All’Eurovision si va per stare insieme e avere un palco internazionale, ma soprattutto per dimostrare che la musica non è mai stata causa di nessuna guerra”.

Foto da Ufficio Stampa / Kikapress