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Il Messaggero

Teatro Goldoni (Venezia)

Il teatro Carlo Goldoni, il più antico teatro di Venezia ancora oggi esistente, corrisponde all’antico Teatro Vendramin (o di San Salvador, poi di San Luca) eretto dalla famiglia Vendramin nel 1622. Per i primi 30 anni, prima che un incendio lo distrusse quasi completamente, andarono in scena solamente spettacoli comici. Dopo la ricostruzione, avvenuta all’interno […]

Il teatro Carlo Goldoni, il più antico teatro di Venezia ancora oggi esistente, corrisponde all’antico Teatro Vendramin (o di San Salvador, poi di San Luca) eretto dalla famiglia Vendramin nel 1622. Per i primi 30 anni, prima che un incendio lo distrusse quasi completamente, andarono in scena solamente spettacoli comici.

Dopo la ricostruzione, avvenuta all’interno delle vecchie mura rimaste intatte, oltre agli spettacoli comici sul palco del San Salvador andarono in scena anche commedie musicali. I Vendramin conobbero un periodo di grande fioritura artistica grazie al passaggio di Carlo Goldoni, avvenuto poco oltre la metà del Settecento. Con le sue commedie il grande commediografo regalò stagioni teatrali indimenticabili che gli conferirono grande visibilità anche in Europa.

Nel 1775 il teatro venne dichiarato poco sicuro e ne venne chiesto un restauro radicale. Nell’autunno il San Luca riaprì con una serie di modifiche strutturali e di ampliamenti. Dopo la caduta della Repubblica Serenissima e il trattato di Campoformio, il Ministero dell’Interno ridusse nelle città le sale di teatro agibili in misura proporzionale alla densità della popolazione: il San Luca fu tra quelli chiusi. Nel 1815 un decreto imperiale ne restituì l’agibilità; la riapertura ufficiale avvenne nel 1817 dopo un radicale intervento sulle strutture, dedicato in particolare alla manutenzione della sala e delle attinenze, all’ammodernamento delle apparecchiature illuminotecniche e scenotecniche.

Nel 1833 venne ingrandito l’atrio, allungato il palcoscenico e modificata la curva della sala e l’antico teatro dei Vendramin a San Luca cambiò nome per diventare Teatro Apollo. Nel 1844 l’Apollo, primo in Italia, fu dotato d’illuminazione a gas e fu predisposta l’illuminazione completa della sala. Nella primavera del 1853 fu dato incarico al pittore Ferrari Bravo di rimodernare il teatro.
Fu un restauro importante, in stile neogotico fiorito, che diede all’Apollo quel nuovo aspetto che sostanzialmente lo caratterizzò fino alla fine. Nel 1875 il teatro di San Luca poi Apollo venne intitolato a Carlo Goldoni. Fu scoperto un busto (presente oggi nell’atrio del teatro), opera dello scultore Soranzo e donato dal Principe Giovannelli.

Nel 1880 dopo la morte di Regina De Marchi, vedova dell’ultimo dei Vendramin, si concluse il lungo periodo di proprietà del teatro da parte della nobile famiglia, che passò alla pronipote Chiara Ciotto e al marito Pietro Marigonda che ne diventò direttore. Nel maggio del 1909 fu realizzata la costruzione, per la prima volta dalla sua esistenza, di una facciata dell’antico teatro Vendramin. Nel 1937 il teatro cambiò nuovamente proprietario e fu acquistato dall’Avvocato Giacomo Baldissera barone Treves De’ Bonfili, e la gestione fu affidata all’ICSA (Imprese Cinematografiche Spettacoli e Affini).

Il 15 giugno 1947 fu proclamata l’inagibilità del teatro, che venne definitivamente chiuso per le precarie condizioni strutturali che imponevano una riedificazione pressoché totale. Il teatro venne riaperto alla città il 22 aprile 1979.

Per più di un decennio il Comune di Venezia gestì in proprio il teatro, affidandolo via via a direttori diversi finché, dal 1992 fino a oggi, fu consegnato alla gestione del Teatro Stabile del Veneto, un’associazione di cui fa parte anche il teatro Giuseppe Verdi di Padova.

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