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Cyrano de Bergerac con la regia di Matteo Fasanella in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma, si sta rivelando un successo di critica e pubblico…anche grazie alla coraggiosa produzione di Stefano Sbarluzzi.

Qui la nostra recensione dello spettacolo.

Noi di Funweek abbiamo colto l'occasione per incontrare e intervistare il giovane produttore, e capire oggi come funziona la produzione teatrale.

Stefano, come mai hai scelto di produrre uno spettacolo teatrale così ambizioso in un periodo di crisi?

Dipende a cosa si voglia legare il termine ambizioso. Portare in scena un grande classico non lo ritengo un progetto ambizioso. Forse perché è in versi originali? No, non penso sia nemmeno questo. Lo si riferisce quindi al periodo di crisi? Se parliamo di crisi economica, no! Lo si può definire uno “spettacolo teatrale ambizioso” solamente se lo attribuiamo, sfortunatamente, alla crisi culturale che il nostro paese sta attraversando. Quando non si capisce che la “cultura” è alla base dello sviluppo di un paese che lo si vuole definire civile, allora sì, è un progetto molto ambizioso.

Com’è nato l’incontro tra Matteo Fasanella e Stefano Sbarluzzi?

Ho avuto il privilegio di seguire un percorso formativo tenuto dal Maestro Ennio Coltorti e li ho conosciuto Matteo Fasanella, in quel caso, in qualità di suo assistente. Al termine di tale esperienza, insieme ad altri allievi abbiamo deciso di mettere in scena un’opera teatrale ed avendo bisogno di un regista abbiamo chiesto a Matteo se volesse seguire il nostro progetto. Mi è bastato un solo incontro per capire che non potevamo fare scelta migliore. Ho adorato sin da subito il suo metodo di lavoro, la sua preparazione artistica, la professionalità e la sua passione per questo lavoro. Ha una grande dote! la capacità di insegnare e di saper guidare l’attore. Dopo tale esperienza mi ha contattato e presentato il progetto a cui stava lavorando. Mettere in scena Cyrano De Bergerac in versi originali al Teatro Stanze Segrete; un “salotto” unico dove lo spettatore entra in contatto direttamente con l’anima dell’attore e ne trae forza, ne vive le emozioni ed i turbamenti, soffre e gioisce con esso. Si è trasportati all’interno dell’opera, se ne fa parte, non si è più spettatori, ma si diviene attori noi stessi. Non è stato necessario per lui convincermi. Mentre me ne parlava, dentro di me sapevo già che avrei detto si! Adoro il Teatro Stanze Segrete, come lavora Matteo Fasanella ed amo ancor più Cyrano De Bergerac, una delle opere romantiche più sublimi che siano mai state scritte. Si, lo so! sono un inguaribile romantico anch’io.   

 

Quali pensi possano essere le soluzioni per riavviare il teatro in Italia?

Far si che i giovani possano nuovamente costruirsi un proprio futuro, che possano ricominciare a sognare, che si possa tornare un po’ indietro per poi a grandi balzi andare incontro al futuro, non dal punto di vista tecnologico, ma dal punto di vista civico, del rispetto e della considerazione per l’essere umano. Questo ci permetterebbe sicuramente di progredire e riavviare non solo il teatro, ma tutta la società, in ogni suo settore. Lasciate che i giovani possano tornare a sognare… vi sorprenderanno!.

 

Come pensi che l’imprenditoria italiana possa aiutare a valorizzare l’arte?

Gli imperatori, le grandi famiglie ed i potenti di un tempo hanno fatto si che l’arte si potesse sviluppare. Guardiamo solamente ciò che ha rappresentato l’arte nel periodo storico del rinascimento grazie ad esempio alla chiesa e alla famiglia dei Medici. Ancora ai giorni nostri ci sono molti imprenditori che fanno questo e vorrei che lo stato incentivasse ancor più queste persone a proseguire in tale direzione. Solamente per citarne uno dei più recenti, abbiamo visto come è tornato a splendere il nostro Colosseo grazie al Sig. Della Valle. Tale operazione la si può estendere a tutte le forme ed espressioni d’arte, sia scultorea, pittorica, musicale, letterale, teatrale, tutte quelle forme insomma che possano contribuire a rendere questo paese ancor più straordinario ed unico di quanto già non lo sia. Insieme a mio fratello abbiamo una piccola attività artigianale, produciamo ceramiche artistiche dipinte a mano da tre generazioni, ma le difficoltà imprenditoriali riferite alla crisi di questi ultimi anni, la burocrazia e questa incessante rincorsa alla tecnologia, per la quale ci sono molti finanziamenti, fanno si che ci si dimentichi il cuore di questa Italia, l’Italia delle piccole botteghe artigiane; rischia di perdersi e di crollare un’identità culturale unica che tutto il mondo ci invidia. Chi ne ha la possibilità, dovrebbe sentirsi nell’obbligo morale di sostenere ed aiutare l’arte e la cultura in ogni suo aspetto e forma, affinché non la si possa perdere.  

 

Quali altri progetti avete in cantiere?

Mai svelare nulla prima del tempo. Per il momento posso solamente consigliare a tutti di non perdere l’occasione di vedere questo Spettacolo. Ne vale veramente la pena. Il cast è composto da ragazzi under 30 con una professionalità ed un amore per questo mestiere veramente unico. Il clima che si respira in teatro nel vedere quest’opera è talmente suggestivo che sfido chiunque verrà a vederlo a non avere un brivido e a non emozionarsi. Tra un po’ sarà anche San Valentino, quale momento migliore per vivere l’Amore con la A maiuscola se non con l’opera di Rostand. Vi aspettiamo al Teatro Stanze Segrete fino al 19 febbraio, non mancate, ve ne pentirete. Credetemi!. Voglio ringraziare tutte le persone che fanno parte di questo progetto, attori e collaboratori: Matteo Fasanella, Virna Zorzan, Gianpiero Botta, Michele Prosperi, Antonio Coppola, Leonardo Iacuzio, Meliciani Francesco, Caterina Taccone, Andrea Ganzerla, Arianna Di Dio, Sabrina Fasanella, Giulia Bornacin.

Grazie a Stefano Sbarluzzi.