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La scomparsa di Paolo Limiti è una notizia che ha sconvolto tutti gli amanti di musica leggera italiana, specie se appassionati dei successi degli anni sessanta e settanta. Il 77enne conduttore e paroliere è venuto meno, sconfitto da un male incurabile, portandosi dietro il garbo e i modi di fare di una tivù d’altri tempi. Ma Paolo stava ancora coltivando un sogno legato al mondo del piccolo schermo.

PAOLO LIMITI E QUELLA VOLTA CHE SFIORO'  LA RISSA A DOMENICA IN: ECCO COSA ERA SUCCESSO​

Quel piccolo schermo dal quale mancava da ormai cinque anni, da quando nel 2012 aveva curato una rubrica all’interno del programma di Cristina Parodi su La7. Erano già finiti da un pezzo i tempi d’oro della presenza fissa quotidiana, con quel Ci vediamo in tv che lo proiettava tutti i pomeriggi nelle case degli italiani.

Malato da un anno, sognava proprio il ritorno in televisione, magari in uno dei suoi classici programmi dedicati alla musica amarcord. Tutto questo era legato alla sua grande forza di volontà, alla speranza di poter sconfiggere il cancro che lo aveva colpito per poi, magari, rientrare in tivù nel gennaio 2018. Un desiderio che non ha avuto il tempo di realizzare.

Paolo amava il suo lavoro, ma negli ultimi anni aveva anche declinato delle offerte. Ad esempio, qualche tempo fa aveva rifiutato di fare da giudice in un talent show. Un modo di fare televisione troppo distante dal suo, slegato dalle sue maniere gentili. “Non mi interessa”, rivelò in un’intervista a Libero. Perché anche la tv doveva essere un vero mestiere, al quale approdare dopo tanta gavetta: “Lo studio, la preparazione, il sacrificio sono necessari per lavorare in tv, come da qualsiasi parte”.