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Bufera sul selfie di Razzi e Assad: Selvaggia Lucarelli nota l'errore ma il senatore…

Che Antonio Razzi sia un personaggio controverso è chiaro a tutti, compreso il diretto interessato, da quando Maurizio Crozza ha portato in scena la sua riuscitissima imitazione, ma arrivare a farsi un selfie con Assad, dittatore siriano, con tanto di sorrisetti di circostanza, sembra un po' troppo: a sostenere tale posizione e prendere le distanze dall'atto social del senatore abruzzese troviamo una valanga di cittadini che si sono sentiti indignati, beffati, altamente presi in giro da uno che dovrebbe rappresentare e garantire i valori della nostra Costituzione.

Antonio Razzi, in viaggio in Siria con una delegazione di europarlamentari russi e europei, ha approfittato dell'occasione per fare delle foto ricordo della circostanza istituzionale arrivando persino a proporre un selfie con Assad e postarlo, immaginiamo con una certa fierezza, su Twitter. Le conseguenze che sono scaturite immediatamente dopo sfiorano il tragicomico.

Selvaggia Lucarelli ha commentato in un tweet la chiusura di Parliamone sabato di Paola Perego e insieme l'autoscatto con il capo della Siria dicendo: “Indigna più il talk fesso della Perego che il selfie sorridente di un nostro senatore col genocida Assad. Che mestizia”.

Ricordiamo, infatti, che Assad è accusato dalla comunità internazionale di aver perpetrato per 2 anni una violentissima repressione ad Aleppo che ha provocato mezzo milione di morti, oltre 10milioni di siriani senza casa e altrettanti profughi impauriti e senza speranza.

Al cinguettio polemico di Selvaggia Lucarelli, Razzi ha risposto così: “Il talk fesso offende solo le menti. L'incontro con Assad può servire ha costruire un ponte di Pace”. Vi sfugge qualcosa? Sì, l'esponente di Forza Italia ha scritto ‘a costruire' con l'acca.

L'errore di grammatica ha scatenato un serrato quanto surreale botta e risposta con la giornalista e altri utenti. Selvaggia Lucarelli ha così replicato al senatore: “Cominci a costruire un ponte con la lingua italiana, mi dia retta”, ma Razzi non si è arreso e anzi ha ironizzato sull'orrore grammaticale scrivendo “Che noiosa rotorica, possibile che non sa dire di meglio?

Al di là del fatto che Antonio Razzi, insieme a tanti altri, percepisca uno stipendio di circa 12mila euro al mese – e già questo è un motivo sufficiente per essere indignati con la nostra classe politica – in questa occasione il senatore è stato accusato dal popolo del web di calpestare senza alcun pudore l'intelligenza di quanti hanno rispetto per le vittime di Aleppo, per la propria integrità, per la Storia e sì, anche per la lingua italiana.