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Il video di Fidati ancora di me di Alessandra Amoroso – quinto brano estratto dall’album Vivere a colori – ha riservato una brutta sorpresa alla cantante. Il video è stato girato tra i murales del quartiere periferico romano di Tor Marancia, appartenenti al progetto Big city life, che hanno cambiato volto ai palazzi Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica di Roma). Ma qualcosa non è andato come doveva.

A lamentarsi, fino ad arrivare alle denunce, è stata l’Ater stessa, la quale ha incolpato la Amoroso e tutta la sua troupe di non aver né chiesto l’autorizzazione necessaria a girare in quella zona, né pagato il canone d’affitto. Ma cerchiamo di ricostruire sin dall’inizio questa spiacevole vicenda.

Lo scorso febbraio, la società Bmovie Italia srl (produzione della cantante) chiese all’Ater l’autorizzazione per effettuare le riprese. L’azienda territoriale si dichiarò disponibile alle riprese, a patto però che si fosse seguito l’iter autorizzativo e pagato il canone di 1000 euro al giorno più una cauzione di 2500 euro. A seguito di tale richiesta, la Bmovie rispose negativamente. A giugno, però, il video di Fidati ancora di me è uscito, avendo per sfondo, proprio i murales di Tor Marancia. Questo, in breve, l’accaduto che ha fatto scattare la denuncia da parte dell’Ater.

La Bmovie si è difesa dichiarando di aver chiesto l’autorizzazione alla titolare dei diritti di sfruttamento delle opere murali, la 999Contemporary, la quale ha autorizzato le riprese e, in un comunicato ufficiale, ha sottolineato che Alessandra Amoroso si è resa disponibile a titolo gratuito “alla realizzazione di un video messaggio per il quartiere Tormarancia e il Museo condominiale di Tormarancia, che ha definito ‘uno spettacolo’”.

I legali della Bmovie sono già al lavoro. Intanto, sul suo profilo Instagram l’Amoroso ha scritto: “Sognando un mondo migliore, con gente migliore, onesta e giusta”. Crediamo che queste parole, in questo momento, non siano proprio una coincidenza …