Non c'è pace per Fedez e J-Ax, il duo di rapper che scala le classifiche ma si trova anche sempre coinvolto in situazioni poco piacevoli dal punto di vista personale: stavolta a turbare la quiete dei cantanti il post di un bar milanese, che ha utilizzato per una campagna su Facebook un fotomontaggio che vede protagonisti i due artisti subito dopo la querelle con Marracash e Gue Pequeno.

Marracash aveva infatti definito Fedez "babbo" perchè -a suo dire- andava alle sfilate di moda con il bodyguard: il fotomontaggio in questione ritrae Fedez e J-Ax in versione Zoolander, citando l'omonimo film con Ben Stiller.

Il fotomontaggio -ma più che altro l'utilizzo commerciale di quest'ultimo- non è andato già ai due cantanti che sono passati alle vie legali, chiedendo un rimborso di 100mila euro. La storia è stata raccontata sulla stessa pagina Facebook del bar e i titolari hanno anche spiegato che in seguito al loro rifiuto di pagare, la richiesta economica è scesa a 10.000 euro per poi passare direttamente ad un accordo amichevole (questa la loro versione).

I legali di Fedez e J-Ax hanno spiegato la loro posizione in una lettera di cui vi proponiamo alcuni brani:

"In data 18.01.17, il bar (di cui ci si guarda bene dal specificare il nome, al fine di non procurargli ulteriore pubblicità) ha pubblicato un post sponsorizzato su Facebook ritraente le immagini degli artisti (…) Sostanzialmente, il bar, in questo modo, ha utilizzato l'immagine di Fedez e J-Ax per iniziare una campagna marketing virale. Ora siamo costretti a leggere di come 'J-Ax e Fedez starebbero limitando la libertà di satira'. J-Ax e Fedez non hanno alcun problema con la satira (…)  Centinaia di persone, ogni giorno, prendono in giro J-Ax e Fedez con battute, meme e satira. Spesso anche con insulti volgari e minacce personali. Nessuno è mai stato diffidato o querelato, le critiche vengono sempre accettate, chi sfrutta il lavoro, l'immagine e il vissuto altrui per aumentare i profitti del proprio business commerciale giocando sul cyberbullismo no"

"Come a tutti noto, l'immagine di chiunque è tutelata dall'ordinamento e dalla Costituzione e nessuno la può sfruttare economicamente senza autorizzazione: siamo convinti che se un bar concorrente avesse utilizzato il logo del bar diffidato in modo negativo su banner e manifesti i titolari sarebbero andati diretti dall'avvocato per difendersi"