L'insostenibile leggerezza dell'apparenza

City Confidential di Klara Murnau

Sono giorni, che con buona pace del mio editore e del mio laterale rispetto per le scadenze, che apro e chiudo il mio taccuino dei vaneggi buttando giù parole a caso, che puntualmente vengono cancellate: Tanto ormai, ritardo per ritardo!

“Dovrò pur trovare un argomento per motivare la mia ennesima foto con qualcosa di sensato!” Ho pensato ad un certo punto.

Ed è stato in quel momento, nel preciso momento in cui la mente con lucidità e purezza ha sentenziato la mia intenzione – ovvero trovare qualcosa per motivare una foto con la mia effigie, che ho capito di cosa avremmo parlato.

E ne parleremo infatti, ma poco.
Poco, perché non è una tematica che ha bisogno di tante parole: basta il minimo, l'indispensabile, il futile, il vacuo, la cornice.

Quindi, vi eviterò la tiritera su quanto l'apparire piuttosto che essere sia una prerogativa della società moderna e per l'appunto di quest'epoca virtuale dove figli dei social network ci affaccendiamo nella ricerca costante di approvazione che sia da panacea al nostro ego.

Eppure, di per sé questi strumenti del futuro e le loro piattaforme, sono semplici funzionalità, ovvero opportunità schiave del nostro volere. Armi pronte ad obbedire per il bisogno di ostentare, di metterci sulla linea di partenza della gara al “like”, alimentando la tendenza pericolosa di vedere gli altri come migliori di noi e per questo sfidabili silentemente a colpi di link, foto e status.

Il rischio più grande che si cela in questo tipo di dinamiche dell'era social, riguarda infatti il rapporto con la propria autostima. Può l'opinione per lo più di sconosciuti influire fino a determinare la tua autostima, fino a minare l'idea del tuo valore?

Oh, si che può! Ed è anche lecito esserne consapevoli vittime.

Nessuno si è mai stupito se gli individui, composti unicamente di facciata, siano da fuori spesso meravigliosi palazzi e all'interno invece mal arredati come case non finite per mancanza di denaro.

Quindi qui di seguito, qualche consiglio per essere finalmente meravigliosi frontespizi e apparire -essere- perfettamente come si vuole, pazzeschi da fuori, e (grazie alla modernità del virtuale) ormai liberi dall'incubo del citofono, che ci rende esenti dal dover aprire la porta e mostrare quel che c'è all'interno.

 

City Confidential di Klara Murnau

Ecco per voi piccoli handicappati del reale vivere, i giusti consigli su come gestire il vostro piccolo mondo digitale.

Se sei Donna:

  • No alle foto con sfondo di mobilia a meno che tu sia una delle Kardashian.
  • No alle foto a tavola, nessuno vuole vedervi fingere espressioni sexy mentre avete un boccone in bocca.
  • Gli autoscatti devono essere calibrati, tre alla settimana sono più che sufficienti. Di più è stalking.
  • Il fotoritocco lasciatelo in mano ai professionisti, è bello che ci teniate ad apparire al meglio, ma vedervi più magri e allungati mentre tutto intorno a voi si deforma, vi fa apparire come in una puntata di Fringe, e va bene che è il virtuale, ma non è ancora un universo parallelo.
  • Scattatevi da piu' angolazioni, anche a scapito del vostro profilo migliore. Altrimenti più che Facebook od Instagram sembrerà la stele di roseta. Nessuno vuole chattare con i morti, almeno che tu non sia una medium. E se sei una medium contattami per cortesia.
  • Troppo si è detto sull'accompagnare le foto da porca con frasi intellettuali. L'equazione giusta è una foto da porca con frase intellettuale ogni 5 foto. Nessuno ci farà caso e voi sarete giustificate e più vicine alla santa icona di tutte le intelletuali-porno: Moana.
  • Dichiarazioni d'amore eterno, soprattutto se siete soggetti all'innamoramento facile, non fanno romantiche. Nel migliore dei casi fanno mignotta, nel peggiore dei casi, sfigata con problemi relazionali seri.
  • Tristi status sulla vostra delusione nei confronti del boss o dell'ex, sono decisamente anni 90'. Sex & the city è finito da un pezzo. Fateci pace.
  • Fotografarsi nei negozi mentre si provano abiti che non si acquisteranno, fa povertà. Estremo disagio. Nessuno vuole essere amico di un povero.
  • Fotografare abiti che si acquistano, a meno che tu non sia una fashion blogger, fa fashion blogger. Vuoi sembrare una fashion blogger?
  • Rispondere con i cuori sotto i commenti? Il cuore corrisponde alla nuova x degli analfabeti. Scegli.
  • Gli hashtag #vidaloca #bff #bae #solonoi, sono anticostituzionali per principio e tu probabilmente non sai neanche cos'è la costituzione. Limitati.
  • Basta album delle vacanze. Basta album delle pose. Basta album. Non li guarda nessuno. Ed ottengono troppi pochi like.

 

Se sei Uomo:

  • No alle foto con sfondo di mobilia, a meno che tu non sia un interior designer.
  • No alla cover foto in auto. Abbiamo capito che hai una macchina, ma anche molti di noi la posseggono.
  • No alle foto della barca. Probabilmente non è tua. E se è tua è per certo di seconda mano. Nessuna donna trova sexy un uomo con la barca di seconda mano.
  • No agli status di minaccia per i torti subiti. E' Facebook o Twitter, non il Bronx e tu non sei un vendicatore della Marvel.
  • No alle foto a petto nudo. Per quello esistono social appositi. Usa Grindr.
  • No agli autoscatti per farci vedere come affrontate la giornata tra la scrivania ed il traffico. Si rimpiangono i giorni in cui gli uomini erano dietro la macchina fotografica a mostrarci il mondo come avventurieri fotoreporter, non davanti per il loro nuovo taglio di capelli.
  • Nessuna foto agli aperitivi con bicchieri in mano o bottiglia al tavolo. È triste. Giuro. Molto triste.
  • Ostentare i successi lavorativi nasconde pochi successi lavorativi. Dichiarateli con nonchalance, poi passate subito ad altro.
  • Non accompagnate le vostre foto a frasi intellettuali o poetiche. Ma se proprio vi piace farlo, potete collocarvi nella lista precedente.
  • NO.

Ma soprattutto uomini e donne, ricordate che il segreto è dare un'idea di autenticità. Nulla è più autentico di una pianificata ed organizzata finzione.

E dato che come recita il Talmud: “Noi non vediamo le cose nel modo in cui sono. Le vediamo nel modo in cui siamo.” Alla fine tutto ciò che farete, resterà gratuito e privo di senso. Una volta accordati con questo, auguro a tutti twitter lunghi e prosperità virtuale.

E per quanto riguarda me, beh, io sono resto finta come i soldi di cioccolata, dorata e dura fuori, stucchevole ed un pò sciolta dentro, perché alla fine, chi di apparenza ferisce, di apparenza Perisce.

Segui Funweek su Facebook, ogni giorno tantissime notizie su TV, CINEMA, MUSICA

 

(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = “//connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.3”; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, ‘script’, ‘facebook-jssdk’));

Società dell'apparenza? Klara Murnau ci propone una divertente classifica per difenderci da errori e fraintendimenti. E' City Confidential!

Posted by Funweek on Friday, February 5, 2016