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Vinicio Capossela e la doppia anima di Canzoni della Cupa: 'Il folk non ha inizio né fine'.

“È una specie di mostro” Canzoni della cupa, come ama definire lo stesso Vinicio Capossela la sua ultima fatica discografica, in uscita il 6 maggio (La Cùpa/Warner Music) e frutto di un lavoro di ricerca musicale e culturale durato ben 13 anni. La lunghissima gestazione del progetto giustifica in parte anche la doppia anima dell'album, suddiviso dal cantautore in Polvere e Ombra, potenza e atto della medesima ispirazione, in cui Vinicio si è “rifugiato” a lungo, prima di decidere di esporla alle orecchie degli ascoltatori.

“È un disco iniziato 13 anni fa – racconta in conferenza stampa – con registrazioni fatte nel 2003 a Cabras, un posto coi tetti bassi che richiama i paesaggi western, un po' come l'Irpinia. Ero attratto dalla musica folk, quella dei grandi maestri della tradizione come Bob Dylan, ma volevo fare qualcosa che ci appartenesse di più. Mi sono quindi ispirato a Matteo Salvatore, che parla di superstizione, lupi mannari, persino fascismo. Era un grande cantore vivente. Così nel 2003, con una formazione veramente scarna, ho registrato qualcosa, ma ho poi seguito la filosofia del vivi nascosto, lasciando questa musica in un tempo immobile e cercando di rifugiarmici dentro”.

Le canzoni hanno così “prodotto altre canzoni, più autorali”, da cui è nato il lato Ombra, che contiene “archetipi più arcaici, antecedenti al mito”, sviluppatisi nelle Terre dell'Osso in compagnia di tantissimi ospiti: “Volevamo che queste radici prendessero vita – spiega Vinicio – e per questo motivo alcune canzoni le abbiamo registrate oltre frontiera”. Non è un caso che in queste tracce troviamo artisti come Flaco Jimenez, Calexico, Howe Gelb e Los Lobos, affiancati da grandissimi narratori della musica popolare italiana, da Giovanna Marini a Enza Pagliara, Antonio Infantino, la Banda della Posta, Francesco Loccisano e Giovannangelo De Gennaro.

“Avrei potuto lasciare nascoste le canzoni ancora un po', ma sarebbe venuto fuori un parto quadrigemellare. – confessa Capossela ai nostri microfoni – Ma sì, può darsi che faranno qualcosa più avanti, non è una materia estinta, non si estingue mai, la musica folk non ha inizio né fine”.

Non si tratta tuttavia di “folk revival”, perché l'universo di riferimento delle Canzoni della Cupa è il nostro italianissimo patrimonio, che il cantautore proverà a riprodurre anche sul palco in due tour ben distinti: il lato Polvere sarà protagonista dell'estate, degli spazi all'aperto, “una sorta di campo di spighe rasate”, mentre il lato Ombra arriverà nei teatri in autunno con un'altra formazione, che darà vita a un live pregno di mistero e superstizione.

“Per me è stato bello in questi anni rifugiarmi dentro queste canzoni, anche perché il folk ha bisogno di contatto umano. – riassume Vinicio, dopo essersi definito in fondo contento di aver “salutato questa creatura” con il potere di autoriprodursi –  Questo album è il lavoro della vita. E non appartiene all'Io, ma al Noi".

 

Vinicio Capossela, Canzoni della Cupa: le date del Tour Povere

28 GIUGNO Cavea-Auditorium Parco della Musica (Roma)
29 GIUGNO Market Sound (Milano)
11 LUGLIO Piazza degli Scacchi (Marostica – VI)
13 LUGLIO Piazza Napoleone/Summer Festival (Lucca)
15 LUGLIO Castello Scaligero (Villafranca – VR)
16 LUGLIO Piazza della Cattedrale (Asti)
19 LUGLIO Piazza della Loggia (Brescia)
20 LUGLIO Flowers Festival (Collegno – TO)
24 LUGLIO Piazza Matteotti (Sogliano al Rubicone – FC)
5 AGOSTO Arena Bolgheri (Bolgheri – LI)
6 AGOSTO Arena del Mare (Civitanova Marche – MC)
9 AGOSTO Teatro D'Annunzio (Pescara)
13 AGOSTO Forum Eventi (San Pancrazio – BR)
18 AGOSTO Summer Arena (Soverato – CZ)
20 AGOSTO Teatro Verdura (Palermo)
21 AGOSTO Teatro Antico (Taormina)
29 AGOSTO Beat Festival (Empoli)
4 SETTEMBRE Home Festival (Treviso)

I biglietti sono disponibili in prevendita su TicketOne e i circuiti abituali (per info: www.fepgroup.it)