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Lastanzadigreta, Creature Selvagge e il concetto di musica libera: la nostra intervista

Si intitola Creature Selvagge (Sciopero Records / Self) l’album del collettivo torinese Lastanzadigreta. Un nome non casuale, come spiega la band ai nostri microfoni, adatto a un gruppo che vive la musica con molta libertà e creatività. Creature selvagge, uscito il 2 dicembre, è il primo album in studio del gruppo, che ha dovuto quindi comunque fare i conti con un approccio differente.

Le canzoni, considerate solitamente “creature selvagge” appunto, per Lastanzadigreta “sfuggono, si nascondono, saltano, all’inizio sono piccine ma poi crescono e sporcano tutto in giro. A volte sono piccole e dolci, altre volte mostruosamente abnormi. A volte hanno suoni da cameretta, altre volte di un’orchestra rock. A volte usano strumenti veri, a volte strumenti strani e dimenticati in qualche solaio”. Racchiudere dodici ‘creature’ in un disco non è stato facile, ma la storica etichetta degli Yo Yo Mundi ha dato al collettivo una grandissima opportunità.

“Ricordiamo che la collaborazione tra gli Yo Yo e Lastanzadigreta è davvero a tutto sesto – raccontano gli Yo Yo Mundi, storica band di Acqui Terme, una delle più autorevoli voci del folk-rock italiano dal 1988 – Ci si intreccia (non di rado i Greta suonano nei progetti Yo Yo, e le due band condividono l'ingegnere del suono Dario Mecca Aleina), si mettono in gioco ruoli (l'etichetta degli Yo Yo, la Sciopero Records, nasce come casa discografica gestita da musicisti e offre democraticamente i suoi servizi), si suona e crea insieme (Paolo E. Archetti Maestri, che degli Yo Yo è il cantante, in Creature selvagge è l'autore del brano Amore e Psiche, interpreta Erri, e fa i cori nella title track). Sognando insieme i suoni, creando spazi nuovi, muovendo il pensiero si prova a costruire un futuro possibile alternativo alle regole dello share e ai luoghi comuni della musica italiana”.