Jack Savoretti presenta Sleep No More: 'Più che una lettera d'amore, un ringraziamento'

Venerdì 28 ottobre è finalmente uscito Sleep No More (Bmg Rights Management/Warner), il nuovo album di Jack Savoretti, che segue – in parte anche concettualmente – il disco precedente, Written in Scars, e che è stato anticipato dal primo singolo When We Were Lovers.

Definito come “una lettera d’amore” dedicata alla moglie, Savoretti ammette tuttavia che questa descrizione gli si è un po’ 'attaccata' addosso dopo una prima intervista, diventando – forse erroneamente – definitiva.

“Sì, è una lettera d’amore – confessa durante un incontro con la stampa – ma è più un ringraziamento. Ho paura però a dire che si tratta di un concept album, forse il fil rouge è quella malinconia che a volte ti entra nelle ossa, tipica di quando penso a me e mia moglie che ballavamo sotto la pioggia durante uno dei nostri primi incontri. Il senso dell’album, tuttavia, è che quello che abbiamo oggi è più bello di tutto ciò che avevamo in quel momento”.

Sono dunque 12 tracce d’amore – realizzate grazie alla produzione di Mark Ralph, Sam Dixon, Matty Benbrook, Cam Blackwood e Steve Robson – che, più che la passione, mettono in luce la ricerca dell’equilibrio all’interno di una relazione.

“In questo album volevo evidenziare il senso del viaggio – spiega ancora Savoretti – la fiamma del disco è l’incrocio tra la passione e la responsabilità. Di solito o vai da una parte o dall’altra. Io sto cercando di trovare un equilibrio e in queste tracce metto in luce questo contrasto”.

Paradossalmente, il primo mattone di questo viaggio – When We Were Lovers – è nata tempo fa, come ultima traccia dell’album Written In Scars

“Non c’entrava nulla con quell’album, per cui l’ho messa da parte. – racconta il cantautore – Improvvisamente poi si è creato un certo interesse verso Written in Scars, percepivo una nuova energia. Io e i produttori abbiamo pensato di far vedere a tutti cosa sapevamo fare. In breve, era la prima volta che avevamo la certezza che l’album sarebbe stato ascoltato e devo dire che siamo riusciti ad esprimere ciò che volevamo dire”.

C’è tanto di italiano, ovviamente, in questi brani. Lullaby Loving, la canzone che chiude il disco, a detta di Jack si ispira alla musica ligure e mediterranea. Savoretti ammette di adorare Lucio Battisti (“In ciò che faceva era il King, a volte penso che sia un peccato che abbiamo perso quel tipo di cantautorato”) e, anche se confessa che il mercato britannico attualmente ha un peso maggiore nella sua carriera (“Direi un 60% e un 40% per l’Italia”), ricorda che la volontà di farsi ascoltare nel nostro paese è nata proprio da lui.

“L’Italia non è un paese facile – ammette – però mi sono intestardito. Ho impiegato un po’ a capire tuttavia le mie influenze italiane. Non a caso, se ascoltate i miei primi album, hanno un suono molto californiano”.