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Il ritorno di Grido con Segnali di Fumo: l'amore per il figlio e l'album finalmente "a modo suo"

Esce il 3 marzo il nuovo album di Grido (Luca Aleotti), che segna il ritorno del rapper ex membro dei Gemelli DiVersi. Si intitolerà Segnali di fumo (Sony Music), un titolo dal doppio significato – come ci spiega bene Grido – che rimanda sia alla battaglia per la legalizzazione della marijuana che alla nuova passione del rapper per la cultura degli Indiani d’America, che riuscivano a comunicare in modi impensabili e super efficienti.

Questo disco è, difatti, l’album che Grido attendeva da tanto, quello che lo rappresenta al 100% e – nello stesso tempo – il racconto di un’Italia ricca di contraddizioni. Non solo: il rapper ne approfitta per parlare di sé, dell’amore per la propria famiglia e di concedersi tantissime collaborazioni fortemente volute, da Shade a Paolo Jannacci.

Con Danti dei #TwoFingerz Grido si concede addirittura due featuring, tra cui il singolo Abbiamo vinto noi, il brano più rappresentativo del disco secondo il rapper, perché dichiara la “rivincita” di coloro che da sempre vengono “considerati sbagliati, non qualificati e con i sogni tatuati”.

C’è poi spazio anche per Raige in Veleno e per Marco Masini, che collabora a una versione completamente rivista del classico Vaffanculo. E ancora: Caneda in Blu, Tormento in Occhi Diversi e J-Ax in Gremlins, in un duetto attesissimo dai fan, che non hanno mai perdonato a Grido la mancanza iniziale di un featuring col fratello. Gli ultimi brani della tracklist sono invece quelli ‘spogli’ da collaborazioni, sebbene la traccia L’Italia chiama vede il tappeto musicale ad opera del maestro Paolo Jannacci, in una rivisitazione della classica canzone milanese, che mostra tutta la voglia di Grido di fare le cose a modo proprio.