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Giò Sada, Volando al contrario da Xfactor

Ne è passato di tempo dal giorno in cui Giò Sada è stato incoronato vincitore dell’ultima edizione di X Factor (la nona per l’esattezza), rendendo felice il proprio coach Elio, che ha potuto così abbandonare il talent da trionfatore, e lanciando l’inedito Il rimpianto di te, molto apprezzato da fan e pubblico.

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Se vi state chiedendo come mai ci siano voluti ben 9 mesi per dar vita al progetto discografico post-XF e non siano stati affrettati i tempi per sfruttare l’onda della notorietà e del chiacchiericcio generato dal talent, vi basta dare un’occhiata al titolo dell’album per avere una risposta. Giò Sada, infatti, sta Volando al contrario, andando in controtendenza rispetto alle regole più o meno scritte del mondo della discografia, per realizzare un prodotto che risponda solo alle proprie norme, nella speranza che il pubblico apprezzi lo sforzo.

 

“Volando al contrario è un prodotto d’artigianato. – ci spiega infatti Giò – Ecco perché ci abbiamo messo 9 mesi a realizzarlo. Tutto ciò che mi gira intorno va veloce e non produce niente di buono, quindi sono rimasto indietro per scelta. Non trovo interessante la fretta, non c’è tempo nell’arte”.

Giò Sada è consapevole delle aspettative che circondano questo album (“Non da parte nostra – puntualizza – ma da parte delle persone che hanno seguito il mio percorso”), ma sottolinea la cosciente volontà di aver voluto andare controcorrente.

“Ho voluto tenere i piedi per terra, riavvicinarmi alla mia patria. – continua – Mi sono riavvicinato alle mie amicizie e al mio cuore, ed è la cosa più importante. Sarebbe fin troppo facile perdere la cognizione delle cose e di ciò che ti accade intorno, essere risucchiato dalla famelicità del successo e della fama. Voglio che la mia musica resti al di fuori di tutto questo, anche se non mi dispiace collaborare con una major, sto imparando tantissime cose. Anzi ringrazio la Sony per avermi permesso di fare questo percorso. Ora voliamo al contrario, siamo sereni perché abbiamo fatto tutto come volevamo e dedicato tutto l’amore possibile a questo lavoro”.

Sono 12 le canzoni dell’album, tutte in italiano a parte due eccezioni: You Should Have Called Me, un brano scritto da Giò Sada 4 anni fa e che rappresenta il legame col proprio manager (“Si è innamorato della canzone e simboleggia un po’ l’inizio della nostra amicizia”) e la cover di Come Away With Me di Norah Jones che chiude l’album (“Norah Jones mi fa venire i brividi, è la mia parte gentile”). Il rimpianto di te è invece in versione unplugged – piano e voce – con l’accompagnamento di Ernesto Vitolo, per riportare un po’ il brano alle sue origini, povero delle sovrastrutture sonore di cui è invece stato riempito sul palco di X Factor.

Insomma, non manca il coraggio in Volando al contrario, che mostra tutta la voglia di Giò e della sua band – BariSmoothSquad (che il cantautore definisce la propria “armatura”) – di mettersi in gioco: “Siamo contenti. – afferma Giò – Sono venute fuori canzoni naturali, basate sull’improvvisazione”.

Giò non manca di ricordarci che il rapporto con Shorty e gli Urban Strangers – finalisti della scorsa edizione di XF, con cui si era creato un legame umano e artistico molto forte, tanto che si erano soprannominati la Baell Squad – continua, con tutte le difficoltà del caso: “Ci sentiamo spesso, anche perché condividiamo lo stesso percorso e la stessa idea di musica. Non è un caso che anche i loro album escano a breve e non siano usciti subito dopo X Factor. Per i concerti della Baell Squad però manca ancora un po’, forse ci pensiamo l’anno prossimo. Serve una squadra e un progetto che sia reale”.

Infine, una nota sul tour che partirà dagli Stati Uniti: “Non sono mai stato negli USA e, devo essere sincero, ancora non ho realizzato che suonerò oltreoceano”.