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Fedez lascia la SIAE per Soundreef: ‘Do fiducia a una realtà giovane’.

Fedez lascia la SIAE. Nel bel mezzo del terremoto giuridico e istituzionale che sta lentamente cambiando il mondo dei diritti d’autore, il primo artista noto a rischiare mettendoci la faccia è proprio il rapper e giudice di X Factor, che – in una conferenza stampa organizzata a Milano – ha spiegato le motivazioni del suo gesto e firmato pubblicamente il contratto che ora lo lega a Soundreef, start up che dal 18 marzo è stata riconosciuta ufficialmente in Inghilterra per effettuare la raccolta dei diritti d’autore e che da oggi si occuperà di riscuotere i proventi musicali dell’artista.

Se vi state chiedendo nello specifico di cosa stiamo parlando, proviamo a spiegarvelo nel modo più semplice possibile. In Italia la SIAE (Società Italiana Autori Editori) detiene il monopolio sulla raccolta dei diritti d’autore grazie ad una legge del 1941. Ancronistica, direte: abbastanza, se considerate che il monopolio di una società sui diritti d’autore attualmente in Europa vige solo in Italia e nella Repubblica Ceca, mentre nelle altre nazioni ogni artista può scegliere liberamente la società di intermediazione a cui affidarsi. La battaglia è dunque prima di tutto legale e, su questo fronte, Soundreef ha trovato una strada per uscire dal pantano: la società è stata infatti fondata da due italiani nel 2011, ma ha ottenuto il riconoscimento dall’ufficio inglese per la proprietà intellettuale, riuscendo in questo modo a non contrastare la legge ancora vigente del 1941 sul monopolio della SIAE in Italia.

 

In teoria, entro il 10 aprile 2016 il nostro Governo avrebbe dovuto recepire la direttiva Barnier della Commissione Europea (2014), che fondamentalmente spingeva a una liberalizzazione europea del mercato dei diritti d’autore, lasciando gli artisti liberi di “autorizzare un organismo di gestione collettiva di loro scelta, indipendentemente dallo Stato membro”. Come si legge tuttavia nella nota ufficiale di Soundreef, “il percorso istituzionale nel nostro Paese è ancora all’inizio dell’esame parlamentare e per sollecitare il recepimento delle disposizioni europee, Soundreef e oltre 300 fra imprenditori e investitori hanno consegnato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi”, in cui “sono illustrate le ricadute positive (nuovi posti di lavoro e innovazione del settore) della liberalizzazione e della fine del monopolio SIAE, che favorisce solo ‘vecchi privilegi e rendite di posizione’”. Come dunque si evince chiaramente dalla ‘frecciatina finale’, non è solo una questione di principio legale: come spiegano lungamente Davide D’Atri – amministratore delegato di Soundreef – e Fedez in conferenza stampa, tante scelte gestionali della SIAE appaiono poco trasparenti e i pagamenti sono tutt’altro che veloci.

“Esattamente un mese fa mia madre, con cui lavoro, mi porge i rendiconti della SIAE risalenti al 2013. – spiega Fedez alla stampa – Nel 2013 non c’era ancora Renzi e avevamo Papa Ratzinger! Quindi cerco delle alternative e mi informo su tutte le macchinosità burocratiche e impolverate di SIAE. Premetto che non sono qui per demonizzare la SIAE, ma ho riscontrato delle problematiche difficili da superare. Soundreef mi dà alternative molto più fresche e trasparenti”.

“Oggi sono qui per dare fiducia a una realtà giovane con cui trovo di avere molto feeling. – conclude il rapper – Quando si trovano delle realtà giovani, solitamente si spendono tante belle parole e non ci si mette mai la faccia. Io oggi mi sto giocando il cu*o insieme a loro. Vediamo come va. Sono fiducioso”.