La Fondazione Milan, insieme all’UNHCR, lancia il progetto Sports For Peace, per sostenere i bambini siriani, rifugiati in Libano e per promuovere l’istruzione e lo sport come linguaggio universale, in grado di abbattere anche le barriere più complesse.

Il dramma della guerra lascia sempre dei segni indelebili nel cuore di chi lo vive, compresi i bambini che, indifesi e impotenti, si trovano spesso a scappare con le loro famiglie per cercare di sopravvivere. È questo, ad esempio, il caso dei bambini siriani che, ormai da 5 anni vivono forzatamente la guerra.

Molti di loro sono migrati in Libano con le loro famiglie: basti pensare che nel territorio libanese ci sono oltre 1 milione di rifugiati, tra cui 470mila bambini tra i 3 e i 17 anni. Ma spesso la loro integrazione nel mondo della scuola, sia dal punto di vista economico che da quello culturale, è molto difficile.

Anche per questo la Fondazione Milan ha scelto di collaborare ancora con UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che da anni si occupa di fornire protezione internazionale e assistenza materiale ai rifugiati e alle altre categorie di persone di propria competenza) per dare vita ad un progetto di integrazione, di sviluppo e di formazione per i piccoli profughi della Siria.

Sports For Peace, questo è il nome del progetto portato avanti da Fondazione Milan e UNHCR che, insieme dal 2011, hanno posto l’attenzione sulla forza dello sport a partire dal 2014 e credono profondamente che quello sportivo sia un linguaggio universale, in grado di creare punti di incontro, di costruire rispetto e spirito di squadra e di abbattere quelle barriere tra bambini siriani e bambini libanesi.

Sports For Peace si propone di portare avanti più attività connesse tra di loro, come la riabilitazione e la costruzione di centri sportivi negli insediamenti urbani più difficili e sovraffollati del libano, come la formazione di istruttori e tecnici, sia sugli elementi tattici che sui valori educativi dello sport (gioco di squadra, solidarietà, fair play, etc.), come il coinvolgimento e l’integrazione delle famiglie siriane e libanesi e, soprattutto, come l’ingaggio di oltre 2000 bambini siriani, ora nei campi nomadi del Libano e dei loro coetanei libanesi.

Negli ultimi due anni, la Fondazione Milan ha destinato 450mila euro per la realizzazione del progetto Sports For Peace e continuerà ad investire in tale progetto, dando modo a 90 bambini siriani rifugiati in Libano di frequentare la scuola primaria e secondaria e promuovendo in questo modo l’istruzione dei piccoli profughi.

Lo sport può essere uno strumento per far fronte al dramma della guerra, questo è il messaggio che Fondazione Milan e UNHCR vogliono chiaramente lanciare con il loro progetto Sports For Peace. Un messaggio per la Siria e il Libano, ma anche per tutti quei Paesi dove tanti bambini vivono quotidianamente il clima, la paura e le difficoltà della guerra.