In un’intervista alla BBC, Woody Allen parla del caso Weinstein tragico per le povere donne, ma mette in guardia dall’atmosfera di caccia alle streghe

loading

Woody Allen e il caso Weinstein: ‘attenti alla caccia alle streghe’

Il caso Weinstein ha indignato molti, soprattutto nel mondo del cinema, e tra gli ultimi ad esprimere la propria opinione sul licenziamento e sulle accuse di molestie e abusi sessuali contro Harvey Weinstein è stato Woody Allen.

In un’intervista alla Bbc, il regista statunitense ha definito le azioni del produttore della Weinstein Co. come assolutamente “tragiche per le povere donne”, ma ha voluto porre l’attenzione anche su una pericolosa atmosfera di “caccia alle streghe”. Allen ha inoltre detto nella stessa intervista: “Tutta la storia di Harvey Weinstein è molto triste per tutti coloro che sono coinvolti, tragica per le povere donne che ne sono state coinvolte, triste per Harvey e per la sua vita così disordinata“.

La sua affermazione, però, è stata a lungo criticata, soprattutto per quell’aggettivo “triste” utilizzato nei confronti di Weinstein. A tal proposito, in un secondo momento, Woody Allen ci ha tenuto a fare chiarezza sulle sue parole:

Quando ho detto che mi sono sentito triste per Harvey Weinstein ho pensato che fosse chiaro che il significato era perché è un uomo triste e malato. Sono rimasto sorpreso – ha continuato il regista – che sia stato trattato in modo diverso. Senza nessuna ambiguità, questa affermazione chiarisce le mie intenzioni e sentimenti”.

Alla Bbc, Woody Allen ha, inoltre, messo in allerta sul pericolo del fenomeno di “caccia alle streghe”: “non vorrei che questo conduca ad un’atmosfera di caccia alle streghe, ad un’atmosfera di Salem, in cui ogni ragazzo che in ufficio guarda una donna debba improvvisamente chiamare un avvocato per difendersi. Questo non è affatto corretto”.

Infine, Allen, che ha lavorato con Harvey Weinstein in varie occasioni, ha sottolineato di non aver mai saputo nulla in merito alle storie di orrore del produttore, anche perché era sempre concentrato unicamente sui suoi film e il resto non gli interessava.